L’archeologia è una disciplina di grande fascino e di crescente successo, benché i presupposti teorici e la pratica archeologica siano piuttosto lontani da quel che il pubblico crede comunemente: in questa attività non ci sono cacce al tesoro, né spericolati Indiana Jones, ma grande pazienza, attenzione, meticolosa documentazione e classificazione, confronto, incrocio di innumerevoli dati forniti da indagini spesso appartenenti ad altre scienze, riflessione e infine interpretazione storica [...]. L’obiettivo del mio [n.d.e.] lavoro è lo studio dell’uomo e dei suoi comportamenti, delle sue capacità di adattamento all’ambiente naturale, sociale, culturale, dei suoi sforzi per trasformare quell’ambiente in un luogo migliore, adeguato ai suoi bisogni materiali e immateriali e alle sue aspirazioni. Sara Santoro Le parole di Sara Santoro illustrano i propositi di quest’omaggio in due volumi. Essi trattano di un’archeologia al plurale, o piuttosto di archeologie, nell’accezione che la studiosa soleva intendere. Un modo d’insegnare, fare ricerca e divulgazione estraneo a cloisonnements disciplinari teorici. Se, infatti, il volume I spazia dall’archeometria a Pompei, o ancora dall’urbanistica allo studio paesaggistico, il volume II affronta temi che dall’esegesi letterario-iconografica si spingono fino all’analisi stratigrafica. Il fil rouge è la dinamica tra dettaglio e sintesi, tesa alla finalità ultima della ricerca archeologica, l’essere umano. Un’opera che riproduce la dialettica tra il chaos proprio all’innata curiositas di Sara Santoro ed un ugualmente suo e solido kosmos metodologico: due dimensioni legate l’una all’altra e che in lei raggiungevano la più alta espressione nell’entusiasmo di un insegnamento etimologicamente enciclopedico.
Cavalieri, Marco ; et. al. MVLTA PER ÆQVORA Il polisemico significato della moderna ricerca archeologica. Omaggio a Sara Santoro. Presses Universitaires de Louvain : Louvain-la-Neuve (2018) (ISBN:978-2-87558-666-7 et 978-2-87558-691-9) 1011 pages