Ciabarri, Federica
[UCL]
L’obiettivo di questo studio è un’analisi della portata dei segnali di riformulazione (discourse markers of reformulation) per esplorare le differenze esistenti tra linguaggio scritto e parlato attraverso i vari sotto-generi che li compongono. I segnali di riformulazione sono dei segnali linguistici aventi per fine l’espressione della riformulazione (Del Saz Rubio & Fraser 2003), ovvero una ricaratterizzazione di un movimento discorsivo precedente attraverso una nuova formulazione. La pervasività dell’uso dei segnali di riformulazione in ogni varietà di lingua si sperimenta ogniqualvolta ci si esprima (oralmente o per iscritto) ricercando le parole e le forme che codificano le proprie idee il più correttamente possibile. Per questo, i segnali di riformulazione sono utilizzati per permettere alla comunicazione di avanzare, per evitare (o limitare) i fraintendimenti (Gülich & Kotschi 1983;1987; Charolles & Coltier 1986; Gaulmyn 1987), anche tramite la correzione o l’invalidamento di quanto appena detto (Rossari 1994; Roulet 1987). L’ipotesi che ci si prefigge di dimostrare è che lungo l’asse diamesico vi siano delle differenze nell’ampiezza della portata dei segnali di riformulazione: nel linguaggio parlato i segnali di riformulazione avrebbero una tendenza a estendere la propria portata soprattutto sulla porzione di testo che li precede, così come previsto dalla letteratura sulla portata semantica delle particelle discorsive (si veda Schiffrin 1987, 193–194). Tuttavia, come fa notare Unger (1996, 405–410), la portata di una particella discorsiva, e quindi di un segnale di riformulazione, può essere estesa anche sulla porzione di discorso posposta al segnale di riformulazione, e in questa posizione, supponiamo, i segnali di riformulazione tenderebbero a estendere maggiormente la propria portata nei testi scritti. La nostra analisi si baserà su due corpora rappresentanti un panorama completo di varietà di italiano scritto e parlato: il LIP per l’italiano parlato e il CODIS/CORIS per l’italiano scritto. L’analisi si focalizzerà su una selezione aleatoria di 100 occorrenze di cioè, ovvero e nel senso per ogni sub-corpus preso in esame. La scelta dei tre segnali di riformulazione è fondata sul fatto che essi rappresentano un panorama piuttosto eterogeneo degli usi dei segnali di riformulazione lungo l’asse diamesico. Infatti, cioè può essere considerato come un segnale di riformulazione prototipico dell’italiano (cf. Bazzanella 1990; Renzi & Salvi 1995; Manzotti 1999) vista la straordinaria frequenza tanto nel linguaggio parlato, in cui risulta il segnale di riformulazione più frequente, quanto nello scritto, dove è annoverato tra i 10 segnali di riformulazione più frequenti. Per quanto riguarda ovvero e nel senso, essi sono caratterizzati da un’elevata frequenza in un corpus e una scarsa rappresentazione nell’altro: ovvero è un segnale di riformulazione tipico del linguaggio scritto, mentre nel senso è utilizzato principalmente nel parlato. I risultati preliminari, condotti su 100 occorrenze di cioè estratte in maniera aleatoria da entrambi i corpora, mostrano che nei due corpora la portata di cioè è equamente distribuita prima e dopo il segnale di riformulazione. Tuttavia, nel LIP la portata di cioè può essere più facilmente ampliata nella formulazione precedente al segnale di riformulazione (si veda l’esempio 1.). Nello scritto, invece, la portata dei segnali di riformulazione viene più facilmente estesa sul segmento successivo al segnale di riformulazione (es. 2.). 1. allora visto che la bolla è stata fatta eh gli dici al xyz di portarsela appresso no * poi vediamo al limite mettiamo meno roba sulla cioè l’andiamo a modificare [LIP] 2. Ché ogni cosa è soggettiva, cioè variabile da persona a persona, e questo perché siamo tutti diversi, e allora va bene essere diversi, ché così c 'è più varietà nel mondo, e i colori è bello vederli tutti, abbinati e mischiati, combinati e mescolati [CORIS/CODIS]. Bibliografia: Bazzanella, Carla. 1990. «Phatic connectives as interactional cues in contemporary spoken Italian» Journal of Pragmatics 14: 629-647 Charolles, Michel, & Danielle Coltier. 1986. «Le control de la compréhension dans une activité rédactionelle: élements pour l’analyse des reformulations paraphrastiques». Pratiques 49: 51-66. Gaulmyn, Marie-Madaleine. 1987. Actes de reformulation et processus de reformulation. In: L’analyse desinteractions verbales. La dame de Caluire: une consultation, 83-98. Berne: Peter Lange. Gülich, Elisabeth, & Thomas Kotschi. 1983. « Les marqueurs de la reformulation paraphrastique ». Cahiers de Linguistique Française 5: 305-351. ———. 1987. Les actes de reformulation dans la consultation « La Dame de Caluire ». In: L’analyse desinteractions verbales. La dame de Caluire: une consultation, ed. Pierre Bange, 15-81. Peter Lange. Manzotti, Emilio. 1999. Spiegazione, riformulazione, correzione alternativa: sulla semantica di alcuni tipi e segnali di parafrasi. In: Parafrasi, eds. Lucia Lumbelli & Bice Mortara Garavelli, 169-205. Alessandria : Edizioni dell’Orso. Renzi, Lorenzo & Giampaolo Salvi. 1995. Grande Grammatica Italiana di Consultazione. III Tipi di frasi, deissi, formazione di parole. Bologna: Il Mulino. Rossari, Corinne. 1994. Les opérations de reformulation. Analyse du processus et des marques dans une perspective contrastive français-italien. Peter Lang. Berne. Roulet, Eddy. 1987. « Completude interactive et connecteurs reformulatifs ». Cahiers de Linguistique Française 8: 111-140. Del Saz Rubio, Milagros, & Bruce Fraser. 2003. Reformulation in English. people.bu.edu/bfraser/Reformulation%20Marker%20Papers/deSaz%20&%20Fraser%20-%202003%20-%20RF%20in%20English.doc. Schiffrin, Deborah. 1987. Discourse Markers. Cambridge: Cambridge university Press. Unger, Christoph. 1996. « The Scope of Discourse Connectives: Implications for Discourse Organization ». Journal of Linguistics 32 (2): 403-438. Corpora: CORIS/CODIS, DSLO Università di Bologna. http://dslo.unibo.it/coris_eng.html LIP corpus: BAnca Dati dell’Italiano Parlato, Graz University. badip.uni-graz.at


Bibliographic reference |
Ciabarri, Federica. I segnali di riformulazione. Differenze di portata tra orale e scritto..DIA II : Les variations diasystémiques et leurs interdépendamces (Académie Royale des Sciences et Belles-lettres de Danemark & Université de Copenhague, du 19/11/2012 au 21/11/2012). |
Permanent URL |
http://hdl.handle.net/2078.1/117567 |